domenica 30 novembre 2008

Australian museum believes painting may be of Lucrezia Borgia

CBC News

Lucrezia Borgia, Duchess of Ferrara, by Dosso Dossi, c 1518. The painting was originally thought to be a portrait of a young man by an unknown painter.
A painting owned by the National Gallery of Victoria in Melbourne has been identified as a portrait of Lucrezia Borgia, an infamous figure of the Italian Renaissance. The oil painting, purchased in 1965, was formerly called Portrait of a Young Man and was thought to be by a Northern Italian painter.
On Tuesday, however, the gallery announced it had discovered the painting was by famed Renaissance artist Dosso Dossi who lived 1486-1542.
Gallery paintings conservator Carl Villis conducted extensive research to reach the conclusion the work was by Dossi.
"If it is accepted for what we believe it to be, then it will be highly-significant because it will be incredibly rare," he said. "We believe this to be the only formal painted portrait of Lucrezia Borgia." He discovered that Dossi was one of the few Italian painters to create oval portraits and forensic tests revealed an unusual primer unique to the painter.
The curator also discovered that Dossi had painted a group of ovals between 1515 and 1520 in the Este court in Ferrara, where Lucrezia lived. Only a handful of high-born women would have been considered important enough to be painted at the time. The Borgia family were known for their political scheming, and Lucrezia has a reputation a seductress and manipulator, perhaps undeserved.
She was the illegitimate daughter of Cardinal Rodrigo Borgia, later Pope Alexander VI, and became Duchess of Ferrara, a position where she proved to be an able administrator. The gallery says there is evidence Lucrezia was of gentle disposition, unlike her scheming family. There are several clues that the painting is of a woman, including the background of myrtle and flowers. The dagger may be reference to an earlier Lucrezia, who took her own life after she was raped.
"Generations of art historians have attempted to identify portraits of Lucrezia Borgia, but this appears to be the only one which contains direct personal references to this intriguing historical figure," Villis said. "The only reliable likeness of her features we have is on a portrait medal in bronze, made in 1502. The facial profile on the medal bears a striking resemblance to our portrait."
Curators around the world have taken an interest in the painting since Villis made his discovery. The gallery refused to speculate on the value of the painting.

venerdì 28 novembre 2008

Salam Bombay !!!


I am an Indian & I woke up to the heart wrenching news of siege at the financial capital of my homeland ..........Mumbai on 27/11/08.
Like an average human being I rushed & grabbed my cell phone , frantically started calling all my dear ones/ acquaintances , relieved to hear their familiar voices at the other end, reversing my worst fears & whoa.....I couldn't have been more thankful to god.

Day progressed & in midst of my daily chores i kept following the news channels closely & its then that the reality dawned on me ,i felt so petty as a human, comparison being with my co-countrymen , an average Mumbaikar , people witnessing the massacre of hundreds of innocent citizens , kins anxiously waiting outside the arena of luxury hotels exemplifying epitomes of patience & civic behaviour , motivating our fighters NSG /ATS / INDIAN NAVY commandos, army personnel, providing them with food & tea as a gesture of thanks when most of us would have preferred not to step out of our dens. People of Mumbai who flocked the roads & gathered to bid our heroes their due ADIEU. Families who put the mourning on hold to pay homage to martyrs who embraced death with their chin up, laid their life in honor of my nation, fought ferociously & took the bullet on their chest............you truly are the heroes.

I whole heartedly wanted to hug our media persons who braved gunshots, grenade attacks, indiscriminate firing to enable the world to see how India is bleeding at the hands of few wretched minds & most importantly how the spirit of India refuses to fall prey to the designs of these fanatics...........my heart shouts "Bharat maata ki jai".
Moving ahead & thinking beyond the cliche of engaging in drawing room politics, posing intellectuals looking for the scapegoat, shrugging shoulders & shirking the responsibility to be borne by every individual citizen, taking cue from my co-citizens in Mumbai, i decided to reach out to the people in need of a platform to vent out, to provide a resting shoulder to many unknown friends , to wipe the tears off a few unseen faces, to make mumbai feel supported & loved , to make an average Mumbaikar who felt beaten on its journey back to normalcy; feel appreciated & motivated................I bow to the undying spirit of this city. Mumbaikars have reinforced the image of india that the world comes looking at, Mumbai is perseverance, resilience, patience, humanity, morality personified. You truly are the best ............................... SALAAM BOMBAY!!

ireport

sabato 22 novembre 2008

Da Baghdad a Firenze: aspetti didattici nella tradizione gerardiana

Abstract dell'intervento presentato all'VIII Convegno della Società Italiana di storia delle Matematiche di Ferrara, il 22 novembre 2008

Il lavoro si prefigge lo scopo di presentare l’applicazione didattica del metodo di calcolo indicato nell’VIII secolo dal al-Khawarizmi nella sua opera Kitab al-hisab-al-jabr w’almuqabalah per la risoluzione di equazioni di secondo grado, allo scopo di seguirne la storia e l’evoluzione non solo nella traduzione latina di Gerardo da Cremona, ma soprattutto nell’ulteriore traduzione in volgare toscano del XIV secolo (1390), presente nel manoscritto conservato a Firenze, Biblioteca nazionale, II III 198, di cui si è occupato finora solo Van Egmond per censirlo.
Il primo passo sarà quello di presentare i contenuti di interesse delle tre opere, limitati agli aspetti inerenti la questione didattica di seguito riportati per chiarezza:
  • Per quanto riguarda l’opera algebrica di al-Khawarizmi, sarà sottolineata la costante presenza di dimostrazioni geometriche per i tre casi composti; di un corredo di esempi numerici e concreti di difficoltà graduata, tratti dalla pratica geometrica e dalla vita reale (questioni di eredità e spartizione di beni sulla base di complessi e molteplici vincoli), secondo le finalità esplicitamente indicate dall’autore nella premessa all’opera.

  • La versione latina gerardiana dell’Algebra di al-Khawarizmi, esaminata sia nel testo restituito di Hughes sia nella versione della Modus Family, ne conserva sostanzialmente anche se non rigidamente l’impianto (dimostrazioni geometriche per i tre casi composti e corredo di esempi numerici, ripresa di argomenti rilevanti come la regola del tre, ma esclusione della sezione sulle eredità); il testo subisce un rimaneggiamento anche sotto l’aspetto dei problemi proposti, che aumentano di numero, contaminandosi con esempi concreti di argomento mercantile. Importante diviene pertanto lo spazio riservato alla cura del calcolo.

  • Infine, il manoscritto in volgare fiorentino, che contiene una versione della traduzione gerardiana, si differenzia ulteriormente dalla precedente non solo per l’ancor più accentuata enfasi sulle tecniche di calcolo (verifica della correttezza delle operazioni), ma anche per il taglio più decisamente didattico (potrebbe rappresentare un vero e proprio libro di testo) ed i riferimenti ancor più puntuali a contenuti e problemi tratti dalla pratica di calcolo.


In secondo luogo, si procederà all’analisi contrastiva dei contenuti e del linguaggio usato delle tre opere allo scopo di individuare alcuni aspetti significativi dell’evoluzione storica: infatti, se da un lato è innegabile il dato comune dell’impiego del linguaggio naturale, che viene utilizzato sia per la presentazione dei contenuti sia come linguaggio di supporto per la riflessione teorica sia per i riferimenti anaforici, è altrettanto vero che la diversità delle lingue utilizzate e soprattutto l’eterogeneità del contesto socio-culturale di riferimento dei tre diversi autori hanno implicato indispensabili ripensamenti ed adattamenti, che avrebbero preluso alla definitiva elaborazione del linguaggio algebrico in termini relazionali in tempi successivi.
L’altro linguaggio comune utilizzato come supporto è quello geometrico: nella tradizione araba che si estende fino all’opera di Fibonacci, certamente nota all’autore del manoscritto fiorentino, la geometria soprattutto euclidea diventa funzionale alla dimostrazione dei procedimenti algebrici.
Ultimo aspetto, che sarà affrontato necessariamente dopo l’analisi semantica e linguistica, è quello della cosiddetta “pragmatica della comunicazione matematica”.
A partire dagli elementi emersi dalle modalità di presentazione di contenuti sostanzialmente identici si potrà infatti tentare uno studio della loro trasposizione didattica nei tre differenti stili. In particolare rivestono importanza temi quali le scelte relative alla selezione dei contenuti (trascurati o conservati), la tassonomia stessa degli argomenti, l’introduzione di nuovi aspetti.

Bibliografia
  • Ambrosetti, Nadia. L’eredità arabo-islamica nelle scienze e nelle arti del calcolo dell’Europa medievale. Milano: LED edizioni, 2008.

  • Cellucci, Carlo. La filosofia della matematica del Novecento. Bari: Laterza, 2007.

  • Ferrari, P.L. Matematica e linguaggio. Quadro teorico e idee per la didattica. Bologna: Pitagora, 2004.

  • Franci, Raffaella. «L’insegnamento dell’aritmetica nel Medioevo.» In Itinera mathematica, di Paolo Pagli, Raffaella Franci e Laura Toti Rigatelli, 1-22. Siena: Centro studi sulla matematica medioevale, 1996.

  • Franci, Raffaella. «L’insegnamento della matematica in Italia nel Tre-Quattrocento.» Archimede 40, n. 4 (1988): 182-193.

  • Franci, Raffaella. «Tra latino e volgare: la lingua della trattatistica matematica in Italia dal 1200 al 1600.» Archimede 48, n. 4 (1996).

  • North, J.D. «Aspects of the Language of Medieval Mathematics.» In The Vocabulary of Teaching and Research between Middle Ages and Renaissance, 134-150. Londra: Brepols, 1994.

  • Spagnolo, Filippo. Insegnare le matematiche nella scuola secondaria. Firenze: La Nuova Italia, 1998.

  • Van Egmond, Warren. Practical mathematics in the Italian Renaissance: a Catalog of Italian Abbacus Manuscripts and printed Books to 1600. Firenze: Editoriale Parenti, 1980.