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mercoledì 22 luglio 2015

Manuscriptorium

http://www.manuscriptorium.com/en

A short introduction to the Manuscriptorium services. Contains general infromation on the Manuscriptorium purpose, the summary of aggregated contents, basic end-user features description and summary of ways of cooperation with content providers.

Manuscriptorium: a gentle introduction. (PDF, 3 MB)

sabato 22 novembre 2008

Da Baghdad a Firenze: aspetti didattici nella tradizione gerardiana

Abstract dell'intervento presentato all'VIII Convegno della Società Italiana di storia delle Matematiche di Ferrara, il 22 novembre 2008

Il lavoro si prefigge lo scopo di presentare l’applicazione didattica del metodo di calcolo indicato nell’VIII secolo dal al-Khawarizmi nella sua opera Kitab al-hisab-al-jabr w’almuqabalah per la risoluzione di equazioni di secondo grado, allo scopo di seguirne la storia e l’evoluzione non solo nella traduzione latina di Gerardo da Cremona, ma soprattutto nell’ulteriore traduzione in volgare toscano del XIV secolo (1390), presente nel manoscritto conservato a Firenze, Biblioteca nazionale, II III 198, di cui si è occupato finora solo Van Egmond per censirlo.
Il primo passo sarà quello di presentare i contenuti di interesse delle tre opere, limitati agli aspetti inerenti la questione didattica di seguito riportati per chiarezza:
  • Per quanto riguarda l’opera algebrica di al-Khawarizmi, sarà sottolineata la costante presenza di dimostrazioni geometriche per i tre casi composti; di un corredo di esempi numerici e concreti di difficoltà graduata, tratti dalla pratica geometrica e dalla vita reale (questioni di eredità e spartizione di beni sulla base di complessi e molteplici vincoli), secondo le finalità esplicitamente indicate dall’autore nella premessa all’opera.

  • La versione latina gerardiana dell’Algebra di al-Khawarizmi, esaminata sia nel testo restituito di Hughes sia nella versione della Modus Family, ne conserva sostanzialmente anche se non rigidamente l’impianto (dimostrazioni geometriche per i tre casi composti e corredo di esempi numerici, ripresa di argomenti rilevanti come la regola del tre, ma esclusione della sezione sulle eredità); il testo subisce un rimaneggiamento anche sotto l’aspetto dei problemi proposti, che aumentano di numero, contaminandosi con esempi concreti di argomento mercantile. Importante diviene pertanto lo spazio riservato alla cura del calcolo.

  • Infine, il manoscritto in volgare fiorentino, che contiene una versione della traduzione gerardiana, si differenzia ulteriormente dalla precedente non solo per l’ancor più accentuata enfasi sulle tecniche di calcolo (verifica della correttezza delle operazioni), ma anche per il taglio più decisamente didattico (potrebbe rappresentare un vero e proprio libro di testo) ed i riferimenti ancor più puntuali a contenuti e problemi tratti dalla pratica di calcolo.


In secondo luogo, si procederà all’analisi contrastiva dei contenuti e del linguaggio usato delle tre opere allo scopo di individuare alcuni aspetti significativi dell’evoluzione storica: infatti, se da un lato è innegabile il dato comune dell’impiego del linguaggio naturale, che viene utilizzato sia per la presentazione dei contenuti sia come linguaggio di supporto per la riflessione teorica sia per i riferimenti anaforici, è altrettanto vero che la diversità delle lingue utilizzate e soprattutto l’eterogeneità del contesto socio-culturale di riferimento dei tre diversi autori hanno implicato indispensabili ripensamenti ed adattamenti, che avrebbero preluso alla definitiva elaborazione del linguaggio algebrico in termini relazionali in tempi successivi.
L’altro linguaggio comune utilizzato come supporto è quello geometrico: nella tradizione araba che si estende fino all’opera di Fibonacci, certamente nota all’autore del manoscritto fiorentino, la geometria soprattutto euclidea diventa funzionale alla dimostrazione dei procedimenti algebrici.
Ultimo aspetto, che sarà affrontato necessariamente dopo l’analisi semantica e linguistica, è quello della cosiddetta “pragmatica della comunicazione matematica”.
A partire dagli elementi emersi dalle modalità di presentazione di contenuti sostanzialmente identici si potrà infatti tentare uno studio della loro trasposizione didattica nei tre differenti stili. In particolare rivestono importanza temi quali le scelte relative alla selezione dei contenuti (trascurati o conservati), la tassonomia stessa degli argomenti, l’introduzione di nuovi aspetti.

Bibliografia
  • Ambrosetti, Nadia. L’eredità arabo-islamica nelle scienze e nelle arti del calcolo dell’Europa medievale. Milano: LED edizioni, 2008.

  • Cellucci, Carlo. La filosofia della matematica del Novecento. Bari: Laterza, 2007.

  • Ferrari, P.L. Matematica e linguaggio. Quadro teorico e idee per la didattica. Bologna: Pitagora, 2004.

  • Franci, Raffaella. «L’insegnamento dell’aritmetica nel Medioevo.» In Itinera mathematica, di Paolo Pagli, Raffaella Franci e Laura Toti Rigatelli, 1-22. Siena: Centro studi sulla matematica medioevale, 1996.

  • Franci, Raffaella. «L’insegnamento della matematica in Italia nel Tre-Quattrocento.» Archimede 40, n. 4 (1988): 182-193.

  • Franci, Raffaella. «Tra latino e volgare: la lingua della trattatistica matematica in Italia dal 1200 al 1600.» Archimede 48, n. 4 (1996).

  • North, J.D. «Aspects of the Language of Medieval Mathematics.» In The Vocabulary of Teaching and Research between Middle Ages and Renaissance, 134-150. Londra: Brepols, 1994.

  • Spagnolo, Filippo. Insegnare le matematiche nella scuola secondaria. Firenze: La Nuova Italia, 1998.

  • Van Egmond, Warren. Practical mathematics in the Italian Renaissance: a Catalog of Italian Abbacus Manuscripts and printed Books to 1600. Firenze: Editoriale Parenti, 1980.

giovedì 4 settembre 2008

L'eredità arabo-islamica.....

nelle scienze e nelle arti del calcolo nell'Europa medievale

è on-line!!!!!!!!!!!

venerdì 1 agosto 2008

Letter

Nature 454, 614-617 (31 July 2008) | doi:10.1038/nature07130; Received 28 March 2008; Accepted 2 June 2008

Calendars with Olympiad display and eclipse prediction on the Antikythera Mechanism
Tony Freeth1,2, Alexander Jones3, John M. Steele4 & Yanis Bitsakis1,5

Antikythera Mechanism Research Project, 3 Tyrwhitt Crescent, Roath Park, Cardiff CF23 5QP, UK
Images First Ltd, 10 Hereford Road, South Ealing, London W5 4SE, UK
Institute for the Study of the Ancient World, 15 East 84th Street, New York, New York 10028, USA
Department of Physics, University of Durham, Rochester Building, South Road, Durham DH1 3LE, UK
Centre for History and Palaeography, 3, P. Skouze str., GR-10560 Athens, Greece
Correspondence to: Tony Freeth1,2 Correspondence and requests for materials should be addressed to T.F. (Email: tony@images-first.com).


Top of pagePrevious research on the Antikythera Mechanism established a highly complex ancient Greek geared mechanism with front and back output dials1, 2, 3, 4, 5, 6, 7. The upper back dial is a 19-year calendar, based on the Metonic cycle, arranged as a five-turn spiral1, 6, 8. The lower back dial is a Saros eclipse-prediction dial, arranged as a four-turn spiral of 223 lunar months, with glyphs indicating eclipse predictions6. Here we add surprising findings concerning these back dials. Though no month names on the Metonic calendar were previously known, we have now identified all 12 months, which are unexpectedly of Corinthian origin. The Corinthian colonies of northwestern Greece or Syracuse in Sicily are leading contenders—the latter suggesting a heritage going back to Archimedes. Calendars with excluded days to regulate month lengths, described in a first century bc source9, have hitherto been dismissed as implausible10, 11. We demonstrate their existence in the Antikythera calendar, and in the process establish why the Metonic dial has five turns. The upper subsidiary dial is not a 76-year Callippic dial as previously thought8, but follows the four-year cycle of the Olympiad and its associated Panhellenic Games. Newly identified index letters in each glyph on the Saros dial show that a previous reconstruction needs modification6. We explore models for generating the unusual glyph distribution, and show how the eclipse times appear to be contradictory. We explain the four turns of the Saros dial in terms of the full moon cycle and the Exeligmos dial as indicating a necessary correction to the predicted eclipse times. The new results on the Metonic calendar, Olympiad dial and eclipse prediction link the cycles of human institutions with the celestial cycles embedded in the Mechanism's gearwork.

lunedì 28 aprile 2008

venerdì 11 aprile 2008

La matematica di Futurama

Bender: Hey, brobot, what's your serial number?
Flexo: 3370318.
Bender: No way! Mine's 2716057!
Fry: I don't get it.
Bender: We're both expressible as the sum of two cubes.

Citazioni

lunedì 10 marzo 2008

In fiamme un pezzo di storia dell'informatica

di: Emanuele Menietti
È stato completamente distrutto dalle fiamme uno degli edifici storici della Silicon Valley, emblema dei primi pionieristici tempi dell'informatica. Un incendio improvviso e devastante ha incenerito la palazzina di San Jose (California, USA) dove i tecnici della IBM gettarono le basi per la costruzione, e lo sviluppo, delle tecnologie fondanti per le prime generazioni di dischi rigidi della storia. Un luogo simbolo dello spirito della Silicon Valley, ora ridotto a semplice rudere.

Ci sono volute più di otto ore e circa 75 vigili del fuoco per spegnere il devastante incendio dell'IBM Building 25. Le fiamme si sono rapidamente diffuse in buona parte dell'edificio nella notte di venerdì 7 marzo, ma solo nella mattinata del giorno seguente i vigili del fuoco sono riusciti a estinguere gli ultimi focolai. Perentorio il commento di Anthony Pianto, il capitano del San Jose Fire Depertment: «L'intera struttura è completamente irrecuperabile».
A un paio di giorni dall'accaduto, gli inquirenti cercano di capire quale possa essere stata la causa determinante dell'incendio all'edificio, ormai inutilizzato da una dozzina di anni. Lo stato di semiabbandono ha scongiurato la possibilità di causare vittime, ma ha allo stesso tempo reso meno immediata l'identificazione del focolaio e la richiesta di soccorsi per sedare l'incendio. Costruita nel 1957, la palazzina era da tempo nel mirino dell'amministrazione comunale di San Jose, determinata a demolire l'edificio ormai inutilizzato. La determinazione di un nutrito gruppo di cittadini aveva, però, consentito al Building 25 di sopravvivere.
Nel 2006 la necessità di costruire un grande centro commerciale nella zona aveva nuovamente messo a rischio la storica palazzina. A prescindere dall'incendio, infatti, la giunta comunale di San Jose aveva ormai approvato la demolizione dell'edificio e la vendita del terreno alla proprietà del centro commerciale in costruzione per circa 300.000 dollari. Nell'edificio, ora andato completamente perduto, i tecnici dell'IBM svilupparono le prime testine sollevate dall'aria prodotta dalla rotazione dello stesso disco rigido pressurizzato. Un passo fondamentale per il successivo sviluppo, e la miniaturizzazione, dei dispositivi per la conservazione dei dati.

XXIII International Congress of History of Science and Technology

Ideas and Instruments in Social Context
26 - 31 July, 2009 Budapest, Hungary

The Hungarian National IUHPS Committee is pleased to invite you to attend and take an active part in the XXIII International Congress of History of Science and Technology in Budapest between 26 and 31 July, 2009.

The XXIII International Congress of History of Science and technology will be supported by the Hungarian Government, the Hungarian Academy of Sciences, the Budapest City Council, the Federation of Technical and Scientific Societes and other local institutions and organisations.

The World Academy of Young Scientists (with its seat in Budapest) will contribute to wide participation of young people from all over the world.

Budapest is undoubtedly one of the most beautiful metropoles in the world. The warm hospitality of the people, excellent food and wine, relaible and frequent public transportation, vivid culturallife, rich museums attract millions of visitors every year. Budapest is easy in reach, by air and on the ground, visitor-friendly visa policy, value-for-the-price services and goods, pleasant climate also make Hungary one of the most Popular meeting venues world-wide.

mercoledì 27 febbraio 2008

Bibliografia su Fibonacci

Fonti principali
  • Leonardo da Pisa, Scritti di Leonardo Pisano,( Ed.) a cura di B. Boncompagni, 2 vols., Roma 1857-1862.

  • Leonardo da Pisa, Opuscoli di Leonardo Pisano, (Ed.) a cura di B. Boncompagni, Firenze, 1852. Translation into Modern English of Leonardo Pisano's Book of Calculation, traduzione di Laurence E. Sigler, Springer-Verlag, New York Berlin Heidelberg, 2002.

Altre opere:
  • Abattouy M., J. Renn et P. Weinig,« Transmission as Transformations : the Translation Movement in the Medieval East and West in a Comparative Perspective », in Science in Context, Cambridge University Press, 2001.
  • Abulafia D., Frederick II A Medieval Emperor, Oxford University Press, 1992.
  • Aïssani D. et al., « Les mathématiques à Bougie médiéval et Fibonacci », in Il tempo, le opere, l’eredità scientifica, Atti del Congresso internazionale di Pisa, Ed. Pacini, Pisa, 1994.
  • Allard A., « Les sources arithmetiques et le calcul indien dans le Liber Abbaci », Il tempo, le opere, l’eredità scientifica, Atti del Congresso internazionale di Pisa, Ed. Pacini, Pisa,1994.
  • Arrighi G., La fortuna di Leonardo Pisano alla corte di Federico II, « Dante e la cultura del suo tempo », Ed. Olschki, Firenze, 1970.
  • Arrighi G., La matematica dell’età di mezzo. Scritti scelti, a cura di F. Barbieri, R.Franci, L. Toti Rigatelli, Edizioni ETS, Pisa, 2004.
  • Benoit P., Chemla K., Ritter J., éds., Histoire de fractions, fractions d’histoire, Basel: Birkhäuser, 1992.
  • Beaujouan G.,“La science dans l’Occident médiéval chrétien”, in La Science antique et médiévale, tomo I, sotto la direzione di R. Taton, PUF, Parigi, 1966.
  • Bortolotti E., « Le fonti arabe di Leonardo Pisano » in Memorie dell’Accademia delle scienze dell’Istituto di Bologna, Vol. 8, 1929-1930.
  • De Siebenthal J., Les Mathématiques dans l’Occident Médiéval, Ed. Jene Haute, Losanna, 1993.
  • De Stefano A., La cultura alla corte di Federico II imperatore, Ed. All’insegna del Veltro, Parma 1990.
  • Djebbar A., « Les Transactions dans les mathématiques arabes : Classification, résolution et circulation », in Actes du Colloque International « Commerce et mathématiques du Moyen Age à la Renaissance, autour de la Méditerranée », Ed. C.I.H.S.O, Tolosa, 2001.
  • Egmond Van, W., Practical mathematics in the Italian Renaissance: a catalog of italian abbacus manuscripts and printed books to 1600, Ed Giunti Barbera, Firenze, 1981.
  • Egmond Van, W., « Abacus, algorisme, abbacus: methods of reckoning in the merchant cultures of Mediterranean », Actes du Colloque international du Centre International d’Histoire des Sciences Occitanes, Beaumont de Lomagne, 13-16 mai 1999.
  • Franci R. e Toti Rigatelli L., Introduzione all’aritmetica mercantile del Medioevo e del Rinascimento, Università di Siena, Siena, 1982.
  • Franci R., « Il Liber Abaci di Leonardo Fibonacci, 1202-2002», Bollettino UMI, La Matematica nella Società e nella Cultura, Serie VIII, Vol. V-A, Agosto 2002.
  • Giusti E., «Matematica e commercio nel Liber Abaci di Leonardo Pisano» in La scienza araba e la rinascita della matematica in Occidente. Un ponte sul mediterraneo, Ed. Il Giardino di Archimede, 2002.
  • Horst E. Federico II di Svevia, l’imperatore filosofo e poeta,Ed Rizzoli, Supersaggi, Milano, 1994.
  • Grimm R. E., « The autobiography of Leonardo Pisano », in The Fibonacci Quarterley, vol II, 1973.
  • Le Goff J., Mercanti e banchieri nel Medioevo, Ed. D’Anna, Messina–Firenze, 1977.
  • Lünenburg H., « On the notion of numbers in Leornardo Pisano’s Liber Abbaci »dans Leonardo Fibonacci, il tempo, le opere, l’eredità scientifica, Ed.Pacini, Pisa, 1994.
  • Luzzatto G., Breve storia economica dell’Italia medievale, Piccola biblioteca Einaudi, Torino 1958.
  • Maccagni C., «Leonardo Fibonacci e il rinnovamento delle matematiche» in L’Italia e i paesi mediterranei, Ed. Nistri-Lischi e Pacini, Pisa, 1988.
  • Mahoney M. S., « Mathematics », in Science in the Middle Ages a cura di E. David Lindberg, The U. Chicago Press, Chicago e Londra, 1978.
  • Morelli M. e Tangheroni M., Il tempo, le opere, l’eredità scientifica, Atti del Congresso internazionale di Pisa, Ed. Pacini, Pisa, 1994.
  • Picutti E., «Leonardo Pisano», Le Scienze, n. 164, 15 (1982).
  • Picutti E., «Il Flos di Leonardo Pisano. Traduzioni e commenti», Physis, 25 (1983).
  • Picutti E., «Il libro dei quadrati di Leonardo Pisano e i problemi di analisi indeterminata nel codice Palatino 577 della Biblioteca Nazionale di Firenze», Physis, 21 (1979).
  • Rashed R., « Fibonacci e le matematiche arabe », in Micrologus. Natura, scienze e società medievali (Le scienze alla corte di Federico II), Ed. Sellerio, Palermo, 1994.
  • Rashed R., Entre arithmétique et algèbre, Recherche sur l’histoire des mathématiques arabes, Ed. Les belles lettres, Parigi, 1984.
  • Sapori A., La mercatura medievale, Ed. Sansoni, Firenze, 1972.
  • Scalia G., « Contributi pisani alla lotta antiislamica nel mediterraneo centro-occidentale durante il secolo XI e nei primi decenni del secolo XII », in Anuario de Estudios Medievales, X, 1980.
  • Schramm M., “Frederick II of Hohenstaufen and Arabic Science” in Science in Context, vol. 14, 2001.
  • Serres M. (en collaboration), Elements d’histoire des sciences, Ed. Bordas, Parigi,1989.
  • Sesiano J., Une introduction à l’histoire de l’algèbre, Losanna, 2001.Smith D., History of mathematics, vol 2, New-York, Dover, 1953.
  • Tangheroni M., « Fibonacci, Pisa e il Mediterraneo », in Leonardo Fibonacci, il tempo, le opere, l’eredità scientifica, Ed. Pacini , Pisa, 1994.
  • Tangheroni M., « Islam and Europe: Thirteen Centuries of Common History », Procedings of the International Conference, Firenze, 1998.
  • Vogel, K., Article « Fibonacci, Leonardo or Leonardo of Pisa », DSB,vol IV, Oxford, 1970-1980.
  • Youschkevitch A., Les mathématiques arabes (VIIIe-XVe siècles), Ed. Vrin, Parigi, 1976.

di Eva Caianiello su unibocconi

domenica 17 febbraio 2008

The Electronic Grosseteste

Web-site dedicated to providing electronic access to the Latin works of Robert Grosseteste (ca. 1170-1253). Materials relating to Grosseteste's life and the thirteenth century may also be found here.

SISM

Sito della Società Italiana di Storia delle Matematiche

REHSEIS

Sito ufficiale delle Recherches Epistémologiques et Historiques sur les Sciences Exactes et les Institutions Scientifiques

Antikythera

More than a hundred years ago an extraordinary mechanism was found by sponge divers at the bottom of the sea near the island of Antikythera. It astonished the whole international community of experts on the ancient world. Was it an astrolabe? Was in an orrery or an astronomical clock? Or something else? For decades, scientific investigation failed to yield much light and relied more on imagination than the facts. However research over the last half century has begun to reveal its secrets. It dates from around the 1st century B.C. and is the most sophisticated mechanism known from the ancient world. Nothing as complex is known for the next thousand years. The Antikythera Mechanism is now understood to be dedicated to astronomical phenomena and operates as a complex mechanical "computer" which tracks the cycles of the Solar System.


http://www.antikythera-mechanism.gr/project/general/the-project.html

Algorismus

Studien zur Geschichte der Mathematik und der Naturwissenschaften

sabato 27 ottobre 2007

Slideshare



Slides presentate al Congresso "Le scienze matematiche nell'età moderna" Paris, Institut Henri Poincaré, 11 rue Pierre et Marie Curie, 25-26-27 ottobre 2007

mercoledì 30 maggio 2007

Progetto di ricerca per il dottorato (?)

Nella ricerca di contributi significativi per ampliare la ricerca degli Algorismi verso il Nord e l'Est europeo, mi sono imbattuta in alcuni link interessanti....

Manuscriptorium
Biblioteche polacche
Slavistica